Il Talento di Mr. Ripley
Mitomania, bio-mania e costellazione post-mortale del Casanova in un unico film
BUGIE E MITOMANIA
Il Talento di Mr. Ripley è un film del 1999 diretto da Anthony Minghella tratto dal romanzo omonimo di Patricia Highsmith. Vede come attore protagonista Matt Damon nei panni del giovane Tom Ripley, oltre a Jude Law nelle vesti di Dickie Greenleaf e Gwyneth Paltrow nei panni di Marge Sherwood, fidanzata di Dickie.
La trama trova il suo incipit nell’incontro tra il padre di Dickie e Tom, il quale viene scambiato per un vecchio compagno di college del figlio. In realtà quest’ultimo non ha frequentato alcun college e non ha la minima idea di chi possa essere Dickie, tuttavia il Sig. Greenleaf, convinto che i due ragazzi siano amici, esorta Tom ad andare in Italia a proprie spese per convincere il figlio a tornare a casa. Dickie sta sperperando le rendite della famiglia e non ha la minima intenzione di tornare a lavorare per l’azienda del padre.
Tom non svelerà l’equivoco instaurato e deciderà di accettare la proposta, recandosi a Mongibello e presentandosi a Dickie e alla sua fidanzata Marge esattamente negli stessi panni con cui si era presentato al padre. In poche parole, Tom finge di essere qualcuno che non è e attraverso una serie di peripezie ed intelligenti strategie dà vita una concatenazione di bugie che lo porteranno a far credere a tutti di essere Dickie stesso.
Ci tengo a precisare che nel corso di questo articolo rivelerò alcune situazioni che si presentano nel film. Per chi fosse abbonato alla piattaforma Netlix, il film è attualmente disponibile per la visione.
In questo film il protagonista esprime in modo inequivocabile una delle costellazioni della corteccia peri-insulare: la mitomania. Essa si manifesta in presenza di due focolai attivi contemporaneamente nella peri-insula di destra e in quella di sinistra.

Più precisamente, quando abbiamo un focolaio nell’area della mucosa del retto (sinistra) e uno nell’area della mucosa di epitelio piatto dei bronchi (destra). Nel caso di maschi mancini o donne destrimani, il primo conflitto è vissuto nell’emisfero sinistro, mentre nei maschi destrimani e nelle donne mancine, il primo conflitto avviene nell’emisfero di destra.
Un soggetto che si trova in questa costellazione ha un’esigenza costante di raccontare storie inventate e nella maggior parte dei casi non riesce a distinguere la realtà dalla finzione. Si può anche dire che crede alle bugie che racconta.
Tom è la perfetta rappresentazione del mitomane. È apparentemente innocuo, introverso ed estremamente intelligente. Nessuno inizialmente sospetterebbe di lui e anzi, tende a crearsi situazioni tali da far credere alle altre persone di essere qualcun altro. La cosa più interessante è che ci riesce benissimo. La sua capacità nel raccontare bugie improvvisate è alquanto impressionante. Come un ragno tesse una ragnatela di menzogne atte a far cadere l’ignaro interlocutore nella sua trappola. Per quasi tutta la durata del film, infatti, egli non solo si fa passare per Dickie, ma lui stesso crede di esserlo, indossando persino i suoi vestiti, anche mosso da un’attrazione sessuale nei suoi confronti. Allo stesso tempo, è in grado di tornare ad essere Tom nel momento in cui deve nascondere il fatto di aver assassinato proprio la persona che finge di essere, ovvero Dickie.
Marge si presenterà molto spesso alla sua porta chiedendo spiegazioni sulla scomparsa del fidanzato e Tom costruirà un raggiro con lo scopo di farle credere che Dickie, ormai morto, non vuole avere più nulla a che fare con lei.
È un attore della realtà, crea continue storie e riesce ad intrecciarle in maniera ineccepibile con un senso logico che lascia poco adito ad eventuali fraintendimenti. È l’abilità del mitomane. Raccontare cose che non esistono e rendersi credibile in tal senso.
BIO-MANIA
Come già ho collateralmente accennato precedentemente, in questo film è presente anche un omicidio. Si arriva a questo epilogo per il fatto che Tom, una volta trovato Dickie, ne diventa amico e comincia a frequentarlo. Si affeziona a tal punto da non passare un solo minuto senza di lui, cosa che con il passare del tempo comincia ad infastidire Dickie, il quale comincia ad esprimere il proprio disappunto per la costante presenza di Tom nella sua vita. Si arriva al punto in cui Dickie chiede espressamente a Tom di allontanarsi e quest’ultimo, vinto da uno scatto d’ira, lo uccide in seguito ad una colluttazione durante una gita in barca al largo della costa di Sanremo.
È interessante notare come in questo caso ci troviamo di fronte all’aggiunta di un’ulteriore costellazione schizofrenica, ovvero quella della rabbia o costellazione bio-maniaca. Siamo sempre nell’ambito delle costellazioni peri-insulari e più precisamente con un doppio focolaio, uno sempre nell’area della mucosa del retto e un altro nell’area della mucosa gastrica e duodenale, dei dotti biliari e pancreatici.
Un soggetto che presenta questo tipo di costellazione è tendenzialmente impulsivo e ha raptus di collera. Le sfumature con cui un eventuale circolo vizioso di atti impulsivi si manifestano dipende ovviamente dalla bilancia ormonale e dall’intensità dei conflitti nei rispettivi emisferi. Se è più intenso il conflitto dell’emisfero di sinistra (mucosa del retto) si parla di bio-maniacale, mentre se è più intenso quello dell’emisfero destro (stomaco e dotti biliari e pancreatici) si parla di bio-depressivo. Queste due aree del territorio si attivano nel momento in cui viene percepito un conflitto di territorio in modo rancoroso e rabbioso.
Bianchi e Pellegrino nel loro libro “Il Viaggio Impossibile” sottolineano il fatto che Hamer abbia voluto aggiungere il prefisso “bio” per contrastare l’opinione comune secondo la quale questi tipi di raptus aggressivi siano il risultato di un qualche tipo di distorsione psichica. Nell’ottica delle cinque leggi si tratta infatti di un super programma biologico che dà la possibilità di difendersi da un aggressore più forte. In realtà, per capire la totale normalità di una reazione di questo tipo basterebbe osservare cosa fanno gli altri mammiferi in natura.
Vi è mai capitato di sentire un cane ringhiare e al solo avvicinare la mano questo tenti di aggredirvi mordendovi o abbaiando violentemente? Il ringhio è il risultato di una minaccia di territorio, mentre l’aggressione avviene nel momento in cui il territorio è stato violato. Il cane ha avvertito. Vuoi comunque andare avanti nonostante l’avvertimento? Ne pagherai le conseguenze.
Se messo con le spalle al muro, il soggetto concentra tutte le sue forze in un attacco impetuoso che non può fare altro che uccidere l’avversario o costringerlo alla fuga. Ancora una volta, la bilancia ormonale ha un ruolo fondamentale, in quanto i due conflitti che rendono viva la costellazione si possono spegnere o riaccendere a seconda di eventuali binari conflittuali e diversificando così le manifestazioni di rabbia.
È importante quindi comprendere che più che isolare i soggetti che manifestano scatti di rabbia improvvisi andrebbero compresi i conflitti che hanno scatenato tali reazioni, ma l’assetto sociale e legislativo in cui ci troviamo non permette in alcun modo di osservare questi eventi dal punto di vista delle leggi biologiche.
IL CASANOVA
Nel personaggio di Tom ho evinto un’ulteriore costellazione, ovvero quella del Casanova, di cui ho avuto modo di scrivere qualche appunto in un passato articolo. Si tratta di una sfumatura della costellazione post-mortale del mancino con un doppio conflitto di territorio nell’area che si attiva in caso di attacco e perdita del territorio. A sinistra l’area coinvolta è quella delle vene coronarie e delle arterie polmonari e a destra quella delle arterie coronarie.
Nel film, la costellazione si accende e si spegne a fasi alterne e infatti l’atteggiamento sessuale di Tom è ambiguo e allo stesso tempo estremamente calamitante. Piace sia agli uomini che alle donne e questo è il sintomo principale che fa comprendere come la costellazione non sia in realtà sempre attiva. Non manifesta alcuna sollecitazione emotiva, né per quanto riguarda i coinvolgimenti sentimentali a cui fa fronte, per esempio con l’amico Peter, il quale si innamora perdutamente di lui, sia per quanto riguarda le conseguenze delle bugie che racconta.
Lo stato di maniacalità dovuto alla preclusione degli estrogeni lo rende sicuramente più maschio e propenso a riprendersi il territorio che gli è stato tolto. Quando invece attiva anche l’area di destra, dando così forma alla costellazione, egli diventa un intrattenitore, non più “macho” ma estremamente seduttivo.
È anche estremamente pericoloso, un fiancheggiatore ambiguo, un abile assassino, un manipolatore seriale. La prova più schiacciante della sua incapacità nel provare qualsiasi tipo di emozione sta nel fatto che uccide persino l’unica persona che lo amava per quello che era veramente e non per la falsa identità che si era disegnato a suo uso e consumo.
Per chi come me è studioso delle leggi biologiche e ha voglia di addentrarsi nel vorticoso tema delle costellazioni schizofreniche, credo che questo film possa essere un buon banco per mettere alla prova il frutto dei propri studi. In questo senso, il cinema mi aiuta moltissimo nel comprendere quali sono i possibili conflitti che muovono i diversi protagonisti attraverso le loro peripezie. Nel caso di Mr. Ripley, il conflitto a mio avviso scatenante è la necessità spasmodica di diventare “qualcuno”. Egli stesso ad un certo punto del film evocherà la seguente frase:
Ho sempre creduto fosse meglio essere un “falso qualcuno” che un’autentica nullità
Siamo pertanto nell’ambito del diritto di esistere e quindi ci spostiamo nella sfera del foglietto meso-recente. È infatti anche la svalutazione nei confronti della propria persona che alimenta le costellazioni della corteccia sopra riportate, donando linfa vitale ad una condizione che lo porterà a diventare un vero e proprio serial-killer. Tom è infatti anche un megalomane ossessionato e convinto di poter raggiungere qualsiasi obiettivo.
Come avrete capito, le leggi biologiche ancora una volta forniscono utili spunti di riflessione per comprendere le dinamiche della mente umana. Pur non avendo alcuna conoscenza in ambito di psichiatria, non è stato difficile intercettare alcuni quadri comportamentali che sono perfettamente descritti nel corpo di studio delle costellazioni schizofreniche. Comprenderete altresì che si tratta ancora una volta di programmi che il nostro cervello mette in atto ogni qualvolta ne percepisca la necessità, in base alle leggi della vita. Ogni programma o super programma biologico ha un proprio sovra-senso che va analizzato con attenzione ed è accessibile a chiunque ne voglia approfondire l’essenza, in totale assenza di giudizio o pensiero precostituito. Se lo studio e l’attenzione rivolta a questi temi coinvolge anche attività ricreative come quella di guardare un film o seguire una pièce teatrale, ecco che allora la cosa può diventare anche divertente. La cultura, l’arte, il cinema sono immensi cataloghi di comportamenti umani da osservare e di cui farne tesoro, per sé stessi in primis e perché no anche per aiutare chi ci sta intorno.
Concludo l’articolo esortando i lettori che hanno avuto modo di guardare questo film a scrivere nei commenti ciò che pensano riguardo alle considerazioni che ho avanzato, sottolineando il fatto che si tratta di osservazioni totalmente soggettive frutto dello studio che sto intraprendendo nel mondo delle cinque leggi biologiche. Ciò che scrivo non è pertanto qualcosa da prendere alla lettera. Tutto è suscettibile di messa in discussione.
Vi lascio con una delle scene a mio avviso più importanti del film, ovvero l’ultimo dialogo tra Tom e Dickie che si risolve con la morte di quest’ultimo - !! Attenzione Spoiler !! -