A partire da gennaio avrĆ luogo un corso su Oli essenziali e Tarocchi tenuto da me e dalla Dott.ssa Emanuela Grazian presso la scuola del sintomo Daleth. Per maggiori informazioni cliccare su questo link. Per quanto riguarda lāarticolo corrente ho trovato ispirazione nel libro āI tarocchi e lāalbero della vitaā di Claudio Marucchi.
OSCURO
Devo ammettere che ultimamente mi sono fatto coinvolgere molto dal tema del mistero. Mi sono appassionato nel giro di poco tempo di Cabala mistica, Arcani Maggiori e simboli. Eppure, come per qualsiasi cosa accada nella mia quotidianitĆ , tutto questo ĆØ perfettamente coerente con ciò che sono stato in tutto lāarco della mia vita. Da piccolo amavo disegnare esseri di fantasia, animali o con tratti antropomorfi. Adoravo guardare i cavalieri dello zodiaco alla televisione e stressavo i miei poveri genitori affinchĆ© mi comprassero i modellini. Ricordo con piacere di essere stato in possesso per qualche tempo dei cavalieri di Ariete, Toro, Gemelli e Capricorno. Il primo e lāultimo, tra lāaltro, accendono svariate riflessioni essendo due animali che storicamente sono associati alla figura del Diavolo per la loro indomabilitĆ .
Adoravo Andromeda, solo perchĆ© Aveva la catena e i capelli verdi. Mio padre mi regalò anche Artax, un cavaliere di Asgard. Non avevo idea di cosa volesse significare al tempo, ovviamente, ma qualche anno fa mi trovai a frequentare un corso di filologia germanica allāuniversitĆ e improvvisamente tutto mi fu chiaro.
Studiando i miti nordici, infatti, compresi che Asgard non era altro che il regno degli Asi, gli dei che sarebbero venuti dallāAsia e si sarebbero stanziati in Scandinavia, prima in contrapposizione e poi al fianco di unāaltra stirpe di dei: i Vani. Solo oggi riesco a realizzare perchĆ© quel corso mi abbia colpito cosƬ tanto. I collegamenti inconfutabili con le storie che leggevo da piccolo, come la Spada nella Roccia o le favole dei fratelli Grimm, le assonanze con la mitologia greca, il mito dellāeroe e la lotta contro il drago. Tutti elementi che al tempo non riuscivo a concretizzare nella mia mente, ma che oggi risultano essere cristallini come il fondale di un mare limpido.
Tutto ciò che è avvolto nel mistero è sempre stato al centro della mia attenzione. Persino nella musica, la mia più grande passione. Sono sempre stato attirato dagli artisti più strani, coloro la cui vita è stata segnata dagli avvenimenti più oscuri e tenebrosi. à come se fossi attirato irrimediabilmente da tutto ciò che cela qualcosa. Recondito, oscuro, non manifesto. Pane per i miei denti.
Era ovvio che studiando gli Arcani Maggiori mi cimentassi in un Arcano che più degli altri incarna queste caratteristiche. Il mistero ĆØ un comune denominatore che lega i ventidue Trionfi, ma ce nāĆØ uno in particolare che spicca sopra gli altri in termini di enigma. Si tratta dellāArcano XVIII: la Luna.
DICIOTTO
Partiamo innanzitutto da ciò che per noi ĆØ più accessibile, ovvero il livello terreno. La Luna ĆØ conosciuta a tutti come lāunico satellite naturale del Pianeta Terra. Le sue origini sono tuttāora ignote, anche se sono state avanzate diverse ipotesi. Tra le più accreditate troviamo la possibilitĆ che il satellite si sia formato in un qualche punto dello spazio cosmico per poi essere stato attirato dalla forza di attrazione terrestre. Per alcuni studiosi, invece, la Luna potrebbe essere una porzione di Terra che si ĆØ separata nella fase di creazione.
Il fatto che oggi la cosƬ detta āscienzaā non sappia dare una risposta in tal senso corrobora il senso di mistero che avvolge questo corpo celeste. La sua superficie sembra essere particolarmente irregolare ed ĆØ formata da quelli che vengono definiti āmariā ed ĆØ curioso perchĆ© Luna e acqua - come approfondirò nel corso dellāarticolo - sono due concetti collegati tra loro secondo molte filosofie esoteriche.
Il satellite terrestre ĆØ caratterizzato anche dalle cosƬ dette āfasi lunariā, ovvero le diverse condizioni di illuminazione che la Luna può assumere come conseguenza del diverso orientamento della stessa rispetto alla Terra e al Sole. Le fasi in tutto sono quattro e sono conosciute come:
Novilunio
Plenilunio
Primo quarto
Ultimo quarto
I mesi del calendario gregoriano si basano proprio sul costante alternarsi di queste quattro fasi che nei tempi antichi erano paragonate alle quattro caratteristiche della Dea, anche se primo e ultimo quarto erano considerati come unāunica entitĆ . Novilunio e Plenilunio corrisponderebbero rispettivamente alle stagioni primavera ed estate, mentre primo e ultimo quarto alle due stagioni fredde autunno e inverno. Questa condizione di instabilitĆ del proprio stato ha portato ad utilizzare il termine ālunaticoā per definire una persona con frequenti sbalzi dāumore.
Negli articoli precedenti ho sempre fatto riferimento ai tarocchi di Camoin-Jodorowsky, tuttavia nella carta della Luna troviamo delle caratteristiche presenti in moltissimi altri mazzi, tra cui naturalmente la presenza della stessa Luna, seppur con diversa iconografia, ma pur sempre riconoscibile. Il tarocco XVIII rappresenta una Luna che sembra ricoprire un Sole, ovvero lāArcano immediatamente successivo, il numero XVIIII. Sembra quasi unāEclissi, ovvero quel fenomeno in cui un corpo celeste si interpone tra un altro corpo ed una fonte di luce che lo illumina. LāEclissi che per ovvi motivi conosciamo meglio ĆØ quella lunare.
LāoscuritĆ non ĆØ una vera e propria entitĆ . Trattasi infatti della semplice mancanza di luce. Il significato recondito in questa iconografia ĆØ proprio il mistero. Ciò che non ĆØ sotto la luce del sole ĆØ poco chiaro, non ĆØ facilmente percepibile. Potremmo anche dire che il filo della consapevolezza si fa nella Luna sempre più impercettibile e sottile.
Dalla Luna, o forse anche dal Sole nascosto, scendono lacrime che si riversano su un paesaggio sottostante e al quale sembra debbano fare da guardia due lupi, anchāessi archetipi legati allāoscuritĆ e in particolare alla notte. Il lupo mannaro ĆØ quellāessere immaginario che prende le sembianze animali quando cāĆØ la luna piena, un tema sul quale letteratura e cinema hanno prodotto opere leggendarie, come per esempio āUn lupo mannaro americano a Londraā, āLāuomo lupoā e molti, moltissimi altri ancora. In Harry Potter il prigioniero di Azkaban, si scopre che il temuto Sirius Black non ĆØ altro che un Animagus in grado di trasformarsi in un grosso cane nero, mentre il professor Lupin era un mezzosangue che si trasformava in lupo mannaro nelle notti di luna piena.
Nel tarocco si intravedono anche due Torri, che sembrerebbero rappresentare lāentrata di una cittadella murata alla quale i due lupi sembrano fare la guardia. Ć curioso il fatto che il lupo lo si ritrovi anche nella testa del dio egizio Anubi, protettore del regno dei morti e dei cimiteri oltre che - secondo il greco Plutarco - figlio di Osiride, il dio della morte e dellāOltretomba. Le torri potrebbero essere quindi interpretate come la soglia verso lāignoto regno delle tenebre che si cela dopo la morte.
Nella mitologia greca, la Luna ĆØ accostata alla Dea Ecate, detentrice di poteri magici e conoscenze occulte. Giasone deve bagnarsi in un corso dāacqua corrente per domare la furia della Dea, ma deve farlo in abiti scuri per dirigersi poi in un pozzo, trascinando con sĆ© una pecora da sacrificare - le pecore sono a livello simbolico una delle prede più bramate dai lupi. Il sacrificio prevede di bruciare lāanimale e offrire libagioni a base di miele. Solo dopo aver assolto questo compito Giasone potrĆ andarsene senza però mai potersi voltare indietro, nonostante i rumori inquietanti di passi e ululati dietro di lui. Ciò che ĆØ dietro e non si può vedere ĆØ inconoscibile. Anche per questo la Luna viene accostata alla nuca, la parte della testa che non si può osservare.
Lāinconscio, inteso come continuo cambiamento e mutazione, ĆØ nellāetimologia del nome Ecate, il quale secondo alcuni etimologi significherebbe ācolei che rimuoveā. Il mito ci dona ulteriori spunti di riflessione in quanto i tratti lunari sono tutti messi in risalto: il pozzo rappresenta lāinconscio, il sangue la feconditĆ (come le lacrime nel Tarocco) e il miele lāattrazione, il fascino e la dolcezza (ciò che ĆØ dolce attrae).
Il tarocco ci mostra anche un granchio che apre le porte ad ulteriori interpretazioni. Il Cancro ĆØ un segno dāacqua dominato dalla Luna. Un crostaceo che cammina allāindietro quasi a rappresentare una non volontĆ nellāentrare nel mondo dellāoscuritĆ capeggiato dalle due torri. Alla Luna viene associato anche il segno dei Pesci, altro segno dāacqua, elemento presente e visibile nella carta. Anche il pesce ĆØ un elemento presente in molte filosofie esoteriche. Ć nel dio Dagon dei Fenici, oppure Oannes nei babilonesi. Il pesce ĆØ un portatore di messaggi, perchĆ© emerge dagli abissi per affiorare fuori dallāacqua. Rappresenta anche calma, mutismo, silenzio, osservazione.
ACQUA
Lāacqua ĆØ da sempre archetipo del femminile e della Madre Cosmica. Madre come Mater - materia - ciò da cui viene generata la vita. La stessa radice di mare e marea, influenzati fisicamente dalle fasi lunari. Inoltre le acque profonde rappresentano la Mente, intesa come il lato percepibile dellāinconscio. Il termine āMenteā deriva dal sanscrito āManasā che significa āintelligenzaā. Il femminile ĆØ da sempre legato a tutto ciò che riguarda la riflessione e lāintuito. Anche entrando nel contesto delle leggi biologiche, lāemisfero sinistro ĆØ quello che si muove sotto lāinflusso degli estrogeni e di conseguenza permette al mancino - o alla destrimane - di essere più ricettivo, climatico e allo stesso tempo strategico e intelligente.
Le persone che si muovono sotto lāinflusso degli estrogeni sono sicuramente più adattabili e malleabili. Esattamente come lāacqua, sono più propensi a prendere la forma del recipiente che li contengono. Siamo nel regno dellāabbandono e del silenzio abissale.
Quando si entra nellāArcano XVIII si ĆØ accoglienti, climatici e propensi ad essere disponibili verso il prossimo, come una madre che accoglie i propri figli e se ne prende cura con tutto lāamore possibile. La propensione ad essere ricettivi può tuttavia sfociare nellāestremo e questo rischia di vivere la Luna in modo distorto, rendendo propri quelli che sono i dolori altrui. Si entra nel XVIII quando dobbiamo curare qualcuno, ma vivere la Luna non significa sacrificare sĆ© stessi. Per esprimere questo concetto faccio sempre riferimento allāesempio riportato da Ayn Rand nel suo libro la Virtù dellāEgoismo. La Rand pone il lettore davanti un dilemma che per un filosofo potrebbe essere definito come āmoraleā: se non sai nuotare e vedi un bambino che sta annegando, tenterai comunque di salvarlo con la sicurezza che morirete tutti e due?
Una Luna vissuta in conflitto rischia di assorbire il dolore altrui, facendolo proprio e vivendo la vita in modo afflitto. Se vissuta in soluzione, diventa invece una potenza empatica, pronta a comprendere le emozioni del prossimo e a manipolarle per il bene altrui (non il proprio). La Luna ĆØ anche sinonimo di chiaroveggenza, comprensione, intuito sottile.
Nella Mappa dei Talenti, una Luna presente nei numeri grossi rende il soggetto particolarmente sottile e attento agli aspetti più sottili della vita e proprio per questa predisposizione cosmica dovrĆ imparare a schermarsi per non farsi sopraffare dalle crisi di chi gli sta intorno. Il XVIII ĆØ anche il doppio del VIIII, lāEremita, pertanto la condizione di crisi che caratterizza questo Arcano ĆØ portata ad un livello molto più oscuro ed ĆØ elevato a potenze più alte. Molto potere può diventare difficile da gestire.
Riprendendo ancora una volta il tema delle Leggi Biologiche, sono propenso ad associare questo Arcano alla sindrome del Profugo, ovvero lāattivazione che coinvolge i tubuli collettori renali. Come ho giĆ specificato in diverse occasioni, si tratta dellāattivazione a cui il cervello dĆ prioritĆ assoluta e spesso accompagna la presenza di altre attivazioni, appesantendone le sintomatologie. Inoltre lāacqua ĆØ anche un elemento fondamentale nello studio della Nuova Medicina, essendo la sostanza che viene richiamata per portare in equilibrio la disarmonia elettrochimica tipica della fisiologia speciale. Lāacqua si organizza in cerchi concentrici nella parte del cervello che viene attivata e mantiene questa struttura per tutta la durata del conflitto attivo. Al momento della soluzione, la struttura si rompe, spargendosi nel cervello come una pozzanghera.
Ciò significa che lāacqua ĆØ certamente lāelemento da cui proveniamo, sia in termini ontogenici che in termini filogenetici. Cresciamo nel liquido amniotico e il nostro antenato ancestrale era un verme dāacqua. Allo stesso tempo, lāacqua ci può togliere la vita perchĆ© lāedema cerebrale, se il tenore del conflitto ĆØ stato importante, può compromettere le regolari funzionalitĆ del cervello.
A questo proposito, di seguito riporto il video di unāintervista effettuata allāamico Matteo Penzo in cui il tema di cui sopra viene approfondito in modo dettagliato:
Chiare, fresche et dolci acque, ove le belle membra pose colei che sola a me par donna
Francesco Petrarca