Autismo: neuro-diversità o vera e propria patologia?
Scopriamo l'autismo attraverso le lenti delle cinque leggi biologiche
SPETTRO AUTISTICO
In questo articolo affronterò una tematica estremamente delicata della quale a mio avviso troppo poco si conosce. Tenterò di portare all’attenzione del lettore i conflitti biologici che secondo le lenti della Nuova Medicina rappresenterebbero l’origine di ciò che viene definito comunemente “spettro autistico”.
Di seguito riporto alcune delle descrizioni con cui questo programma biologico viene comunemente presentato:
L'autismo è una neuro-diversità che influenza principalmente le capacità di interazione e comunicazione sociale. Attualmente, le cause di autismo sono poco chiare; secondo alcune teorie, la sua comparsa sarebbe dovuta a fattori di natura genetica e/o ambientale.
I disturbi dello spettro autistico (dall’inglese Autism Spectrum Disorders, ASD) sono un insieme eterogeneo di disturbi del neuro-sviluppo caratterizzati da deficit persistente nella comunicazione sociale e nell’interazione sociale in molteplici contesti e pattern di comportamenti, interessi o attività ristretti, ripetitivi.
Il disturbo dello spettro autistico (ASD) è caratterizzato da deficit nell’interazione e nella comunicazione sociale e da comportamenti e interessi ristretti e ripetitivi. In alcuni contesti questi deficit possono esprimersi attraverso comportamenti problematici, ad esempio l’aggressività verso di sé o verso gli altri, rendendo ancora più difficile la qualità della vita della persona con autismo e dei suoi familiari e ancora più complessa l’autonomia della persona e la sua gestione.
Come potete notare, le informazioni ufficiali fanno riferimento a delle problematiche di tipo relazionale e comunicativo. Le persone affette da spettro autistico, in realtà, manifestano la propria condizione in maniera totalmente differente l’una dall’altra e questo ovviamente rende ancora più difficile un’eventuale indagine sulla sua origine conflittuale.
In realtà, ogni sintomo avrà una manifestazione diversa di persona in persona, seppure a parità di conflitto biologico scatenante. Potrebbe sembrare un’ovvietà, essendo ogni individuo diverso da chiunque altro, tuttavia è mio dovere sottolinearlo in quanto a volte si scade in inutili generalizzazioni. Modus operandi plausibile in una prima istanza d’indagine, ma del tutto superficiale nel momento in cui si debba andare a scavare ulteriormente nell’origine del conflitto come parte unica e integrante dell’esperienza personale del soggetto in esame.
Come purtroppo spesso accade in ambito scientifico, ci sono diverse interpretazioni, a volte discordanti, sulla lettura dell’autismo. Alcuni scienziati ritengono lo spettro autistico una patologia, altri una psicosi infantile. Per alcuni logopedisti e psicoterapeuti l’autismo sarebbe una semplice neuro-diversità, pertanto non classificabile come vero e proprio “disturbo”. Il termine deriva dal greco αὐτός, aütós, che significa “stesso” e fu utilizzato per la prima volta dallo psichiatra svizzero Eugen Bleuler.
Secondo il sito mypersonaltrainer.it, il numero di persone affette da spettro autistico in Italia sono circa 600.000 (1 persona ogni 100) e principalmente sono maschi, con un rapporto di 4:1. Le motivazioni, ovviamente, risultano ad oggi totalmente sconosciute. In questo articolo mi pongo l’obiettivo di analizzare cosa accade a livello cerebrale nel soggetto autistico, ma prima di procedere mi trovo costretto a fare quello che nel mondo della comunicazione viene chiamato “disclaimer”. Credo sia ormai inutile ripetere il fatto che tutto ciò che scrivo è opinabile e qualora venga fiutato un qualche tipo di errore o imprecisione, la mia preghiera è sempre quella di segnalare tutto. Ciò che leggerete di seguito non ha niente a che vedere con ciò che le fonti ufficiali o i media mettono a disposizione. Per poter proseguire nella lettura è necessario entrare in una condizione di totale accoglienza e serenità. Proseguiamo.
HAMER E AUTISMO
Secondo Hamer, l’autismo rientra nell’ambito delle costellazioni schizofreniche, ovvero quei super programmi che il cervello avvia in condizioni di estrema difficoltà. Negli articoli precedenti abbiamo visto come questi si manifestino in presenza di almeno due focolai attivi, uno per ciascun emisfero cerebrale. La costellazione autistica, nella fattispecie, può essere di due tipi. Partiamo dalla prima.
COSTELLAZIONE AUTISTICA DEL PRIMO TIPO
Questa costellazione in realtà è una doppia costellazione. Una si manifesta a livello corticale e l’altra a livello del tronco cerebrale. Per quanto riguarda la corteccia, siamo in presenza di due focolai nelle aree del territorio e più precisamente uno nell’area sensoriale della laringe (emisfero di sinistra) e uno nell’area della mucosa gastrica e duodenale, dei dotti biliari e pancreatici. In contemporanea, prende forma anche una costellazione nel tronco cerebrale, data dalla somma di un conflitto per ogni emiciclo. È molto curioso notare come il coinvolgimento delle aree corticali sottolineino la presenza di un conflitto legato alla rabbia e rancore nel territorio (emisfero destro) e paura allarmata (emisfero sinistro), anche se quest’ultimo conflitto è più legato all’universo femminile, in quanto i maschi mancini fanno solo conflitti maschili e sono pertanto, in questo caso, correlati ad una minaccia nel territorio. La costellazione del tronco, invece, ci parla di bisogni vitali e come già spiegato in un precedente articolo, il soggetto coinvolto da questo tipo di super programma appare totalmente perso, inebetito, bloccato.
Le due costellazioni formano una “combo” nella quale il soggetto appare totalmente distaccato dalla realtà. L’autistico di primo tipo tende a crearsi un mondo a sé che nulla ha a che vedere con quello reale (questo spiegherebbe anche l’origine etimologica del termine), con il quale non si trova in sintonia e ancor peggio percepisce come pericoloso ed aggressivo.
In questo mondo è come se avesse una seconda personalità, una sorta di “io di riserva”. In realtà questa sorta di “secondo soggetto osservante” ha tutte le caratteristiche di un adulto, in grado quindi di sviluppare talvolta ragionamenti e pensieri di altissima qualità. Non è raro che alcuni bambini autistici manifestino particolari doti artistiche o cognitive, senza che venga loro insegnato niente. Bisogna porre molta attenzione nell’interazione con un soggetto autistico, in quanto quest’ultimo tenderà a percepire il tentativo con ostilità.
È importante mantenere una posizione di totale accoglienza nei suoi confronti e non metterlo nelle condizioni di pensare che il mondo che si è creato sia qualcosa di anomalo.
COSTELLAZIONE AUTISTICA DEL SECONDO TIPO
Questa tipologia si differenzia dalla precedente per il fatto che siamo in presenza della sola costellazione corticale. La rabbia che alimenta il focolaio dell’emisfero destro è bloccata dal conflitto di paura allarmata dell’emisfero di sinistra. C’è un pericolo, ma allo stesso tempo ci si trova impossibilitati a reagire. A tutti gli effetti, si tratta di due conflitti opposti tra di loro e il risultato finale è un blocco dell’espressione, della comunicazione e dell’azione. Come tutte le costellazioni nell’ambito del territorio, ogni minima oscillazione della bilancia ormonale può cambiare in modo importante l’intensità della manifestazione autistica, motivo per cui i soggetti affetti da spettro autistico possono talvolta alternare momenti di rabbia a momenti di paura e non volontà di muoversi.
AUTISMO E VACCINI
Negli ultimi decenni sono nate diverse correnti di pensiero sull’origine dell’autismo nei bambini. Una delle più “gettonate” è quella che ritiene i vaccini pediatrici la causa prima dell’autismo. Come ho riportato all’inizio dell’articolo, si tratta di un tema molto delicato e non è mia intenzione parlare di cose di cui non ho completa padronanza. Tuttavia, in passato mi sono interessato molto all’argomento, leggendo libri, seguendo conferenze e ascoltando direttamente testimonianze di genitori ai cui figli è stato diagnosticato lo spettro autistico.
Ci sono anche molti medici che a causa delle loro posizioni nettamente in contrasto con quelli che sono i dettami della medicina tradizionale hanno compromesso la propria carriera subendo la radiazione dall’albo, con relativa impossibilità di mettere in pratica la professione medica. L’unico giudizio che mi permetto di esprimere è il fatto che trovo totalmente inutile togliere ad un medico la possibilità di fare ciò per cui ha studiato e di esprimere le proprie posizioni in ambito scientifico. La scienza, quella vera, è in continuo divenire e tutto ciò che oggi abbiamo la fortuna di conoscere è la somma delle esperienze di tanti professionisti che nel corso del tempo hanno dato il loro contributo al fine di migliorare le aspettative di vita degli esseri umani, a prescindere dalla retorica legata alle speculazioni economiche da parte delle case farmaceutiche. Tema importante, ma non è ciò su cui voglio focalizzare l’attenzione, per lo meno in questo articolo.
In assenza di certezze e soprattutto di riscontri scientifici effettivi, non mi sono mai permesso di prendere una posizione netta. Sarebbe totalmente stupido, in quanto nonostante le tonnellate di informazioni disponibili in ogni dove sull’argomento non ritengo di avere abbastanza conoscenze per poter esprimere un’opinione in merito. Dal mio punto di vista, si naviga ancora “a vista” e questa espressione è di per sé l’antitesi del concetto di scienza.
ESEMPI
Voglio pertanto sottoporre all’attenzione del lettore un video proposto da 5LB Magazine che dal mio punto di vista permette di comprendere cosa potrebbe causare potenzialmente il super-programma dello spettro autistico nei bambini in età pediatrica. In questo video si vedono tre situazioni diverse.
La prima ci mostra come un mammifero che subisce un’aggressione o un qualsiasi tipo di sopraffazione, per natura disattiva la muscolatura volontaria con il risultato di fingersi morto. È esattamente l’opposto di ciò che l’essere umano tende a fare in una situazione in cui non c’è la possibilità di fuggire. Il programma corticale della motoria blocca la funzione dei muscoli e la testa del mammifero cede come se avesse perso i sensi. Il predatore per natura non è istintivamente attratto dalle prede morte e pertanto perde il suo bisogno di cibarsene. Nella fase di soluzione del conflitto, si nota come la preda riprenda lentamente le sue attività motorie e in fase di crisi epilettoide la corrente precedentemente accumulata nei focolai della motoria si riversa in tutto il corpo con scosse tonico-cloniche, più comunemente conosciute come “crisi epilettiche”. Questo programma lo abbiamo già incontrato nell’articolo dedicato al cuore e nella fattispecie nell’attivazione del muscolo cardiaco, in concomitanza con il programma midollare della muscolatura striata.
Nella seconda, si vede un bimbo che viene sottoposto a vaccino.
Si può notare senza troppe difficoltà come le braccia e i piedini della piccola creatura vengano bloccati per facilitare il lavoro del pediatra. Il bimbo piange e urla a squarciagola, sintomo che quell’evento è vissuto in modo acuto, isolato, drammatico e scioccante. Egli vorrebbe svincolarsi dalla morsa, ma non può farlo perché è bloccato.
Il cervello attiva la laringe per permettergli di urlare (paura allarmata) e allo stesso tempo nutre rabbia per il fatto di essere in una morsa dalla quale non è in grado di liberarsi. La costellazione delle peri-insule è in questo modo perfettamente spiegata.
Nella terza parte del video si vede invece un bimbo sulle gambe del padre, perfettamente a suo agio, in presenza di un pediatra che tenta di farlo ridere facendo il giullare con delle salviettine di carta. Il medico crea un ambiente salubre, armonico e divertente dove il bambino quasi non si rende conto di subire l’inoculazione.
È chiaro anche ai non addetti ai lavori che una situazione come questa non può in alcun modo generare conflitti biologici, in quanto il bimbo è felice e soprattutto si trova nel posto più sicuro a cui potrà mai anelare: il corpo del padre.
Dal mio punto di vista, questa spiegazione è la più logica possibile. È chiaro tuttavia che non può in alcun modo andare di pari passo con qualsiasi altra teoria in merito all’origine dell’autismo. Il vaccino di per sé non sembra essere la causa prima, semmai lo si può considerare un co-fattore ambientale. È la situazione che circonda il momento della vaccinazione a fare veramente la differenza e le modalità di risposta del bambino alla vaccinazione stessa. Questo spiegherebbe il motivo per cui l’autismo interessa solo alcuni bambini e altri no. Se la correlazione fosse sistematica, quindi scientifica, tutti i bambini sottoposti a stesse vaccinazioni pediatriche dovrebbero presentare forme di autismo, ma questo non corrisponde alla realtà.
ASPETTO BIO-GENEALOGICO
C’è un altro fattore che dovrebbe essere approfondito, ovvero la possibilità che il conflitto vissuto dal bambino sia quello di uno dei genitori. Ho spiegato in diverse occasioni come l’origine dei conflitti in alcuni casi risieda nella storia dei propri avi e più plausibilmente in quella della madre o del padre. Più volte ho sottolineato il fatto che nelle nostre cellule sono contenute informazioni genetiche relative al vissuto dei genitori e pertanto è scientificamente inconfutabile il fatto che ognuno di noi porti con sé parte dei rispettivi traumi, gioie, ricordi ed emozioni.
Come posso escludere che io sia biologicamente configurato per risolvere dei conflitti vissuti da mio padre o da mia madre? Come posso precludere il fatto di contenere informazioni riguardanti ciò che hanno vissuto?
È un tema sicuramente meno tangibile e su cui comprendo che molti possano fare fatica ad interfacciarsi. Eppure, la bio-genealogia sembra essere un denominatore comune dal quale tutti possono attingere informazioni essenziali sulla propria vita. È uno strumento sempre accessibile ed è persino gratuito. Perché non approfittarne?
ELIO
Desidero condividere con voi la testimonianza di un noto musicista italiano, Stefano Belisari in arte Elio, cantante degli Elio e le storie tese. Io non so cosa possa significare avere un figlio autistico o in generale dover prendersi cura di una persona, bambino o adulto che sia, affetta da spettro autistico. Tuttavia posso lontanamente avere una minima percezione di quante difficoltà possano incorrere e di quanto la vita di un genitore possa essere influenzata da tale situazione. Non voglio dilungarmi troppo in inutili tentativi di spiegazione, anche perché non lo potrei fare in modo adeguato. Riporto quindi di seguito una porzione dell’intervista che Elio ha rilasciato per la trasmissione Propaganda Live per trasmettere il messaggio secondo cui oggi a questo tema non viene prestata la dovuta attenzione. Le leggi biologiche non forniscono cure o rimedi, ma permettono di risalire all’origine del conflitto che ha attivato determinate patologie. Mi auguro che un giorno anche Elio e tutti i genitori come lui possano avere accesso a tali informazioni, nella speranza che ne possano trovare un qualche tipo di giovamento.